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sabato 30 novembre 2013

Se non posso odiarti, ti amerò mio malgrado

"Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. E' proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia."                                   Francesco Petrarca 


Non ho mai fatto in me l'esperienza dell'odio, non è semplicemente avulso da ciò che sono, lo trovo innaturale. Per questo non lo concepisco, specie quando è gratuito. Eppure mi sono arresa al fatto che l'odio esiste e che può nascere, spesso, da un amore negato o mancato.
I versi di Ovidio richiamati da Petrarca ne L'Ascesa a Monte Ventoso (Odero, si potero; si non, invitus amabo Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado) mettono in evidenza come l'odio possa scaturire da ciò che si ama ancora, nonostante tutto, contro la propria volontà.
Questa contrapposizione di sentimenti io l'ho rappresentata con la lotta tra ciò che rimane vivo a dispetto dell'oblio, del vuoto, del buonsenso della ragione. I ricordi, i sentimenti, i gesti rimangono vivi, seppur dolenti, ciò che muore dentro, almeno in me, è la fiducia e la speranza.


Vivo

Poesia d’amore
per chi non c’è più ed è vivo.
Vivo nella pelle, negli occhi, nei pensieri. 

Così vicino da sentirne l’odore
Eppure altrove
dove io non ho più posto.
Un tatuaggio nell’anima
che brucia e si consuma
incenso nell’aria.
La fede muore
ma tu no.
Restano spine, schegge, ombre,
ricordi o forse sogni
Notti insonni
attese
silenziosi risvegli
E quelle dolci domande
formulate a fior di dita
sulla tue spalle calde. 



martedì 26 novembre 2013

Il peso dell'anima nella battaglia dei sessi




Ora che anche la scienza riconosce l'anima assegnandole perfino un peso specifico (i noti 21 grammi misurati da Duncan MacDougall), sorprende quanto poco spazio le venga riservato oggi in questa Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tutti analizzano il fenomeno dei femminicidi guardando alle statistiche sugli stupri, sulle violenze domestiche, sulle molestie nei luoghi di lavoro, sugli omicidi a sfondo passionale. Hanno importanza certo, ma c'è un "prima" che viene poco esplorato. Sono le ferite dell'anima e la diversa capacità di farvi fronte.
Sui media si parla quasi esclusivamente di cronaca, di violenza e solo a margine, incidentalmente, dei traumi dell'anima.
Eppure le ferite emozionali esistono e non hanno sesso, sono legate a rifiuto, abbandono,  tradimento, umiliazione, ingiustizia, indifferenza.
Ogni ferita, paura, abuso fisico o psicologico causa dei meccanismi di difesa che in psichiatria vengono chiamati 'dissociazioni' dell'anima. Di fatto, restiamo vivi ma subiamo una perdita di energia vitale che ci rende più vulnerabili, più esposti, più dipendenti da altre persone. 
Siamo tutti fragili, ma invece di riconoscerci in una comune fragilità, aumentiamo le fratture e gli stereotipi fra i sessi.
Se vogliamo davvero cambiare le cose e contrastare alle radici questo fenomeno credo sia opportuno allargare il campo visivo a molteplici prospettive portando il dibattito sul piano antropologico, pedagogico, letterario, andando oltre la psicologia delle differenze di genere.
Io nel mio piccolo, con le mie impronte mi rivolgo a tutti, oltre ogni stereotipo.

Ecco un manifesto contro i "luoghi comuni"  cui idealmente aderisco...




venerdì 22 novembre 2013

Una bella risata e una lunga dormita...


Un proverbio irlandese recita "Le due migliori cure che ci siano sono una bella risata e una lunga dormita."
Quando le risate scarseggiano, la terapia del sonno può aiutare, sempre che l'indigestione di realtà non produca mal di stomaco. Allora il tentativo di fuga da se stessi fallisce. Perché appena ci si accorge di avere lo stomaco in subbuglio cresce il sospetto di essere presenti e, con esso, il timore d'inciampare nell'anima.
Ecco come mi sono posta anch'io di fronte al ben noto dilemma shakespeariano ...
“Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli...
Morire, dormire, niente di più e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne...."


Mal di stomaco
sospetto di me 
Dunque ci sono 
seppure indolente 
Nell'apatia 
nella nausea dei ricordi
nel tempo che scorre
alle radici dei capelli
Meglio dormire
nascondersi
calare le palpebre 
come un sipario
senza nulla da attendere
nemmeno i sogni



mercoledì 20 novembre 2013

Con l'anima in attesa

Risveglio illuminato dai versi del poeta inglese Thomas Stearns Eliot
....
I said to my soul, be still, and wait without hope
For hope would be hope for the wrong thing; wait without love,
For love would be love of the wrong thing; there is yet faith

But the faith and the love and the hope are all in the waiting.
Wait without thought, for you are not ready for thought:
So the darkness shall be the light, and the stillness the dancing.
Ho detto alla mia anima, resta in silenzio, e attendi, attendi senza speranza 
perché la speranza sarebbe speranza vana
Aspetta senza amore perché l’amore sarebbe mal riposto.
Resta ancora la fede, ma la fede, l’amore e la speranza sono tutte nell’attesa.
Attendi senza pensare, perché tu non sei pronta al pensiero
Così l’oscurità sarà luce, e la quiete danza
....
Tenere l'anima in sospeso, in attesa di una luce che guidi passi incerti fino alla danza. Attendere l'amore finché l'amore sia davvero tale. Un filo rosso invisibile lega amore, fede e speranza, ma solo il tempo con le sue risposte può ricomporre tale unione. Per me la fede e la speranza sono doni, conseguenze dell'amore. Ma l'amore comporta rischi, non è da tutti. Molti abdicano, si fanno addomesticare, accettano compromessi pur di non rimanere soli. Io no. Sono uno spirito libero e l'amore lo prendo molto sul serio. Altrimenti non lo chiamo così. Parafrasando e citando ancora T.S. Eliot ne 'Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock' posso dire che " non ho mai misurato l'amore con cucchiaini da caffè...". Ho osato e ho perso. Ma ho amato davvero. D'altra parte come dice anche la scrittrice Barbara Alberti: "L'amore è per i coraggiosi, tutto il resto è coppia" !

sabato 16 novembre 2013

Eroe dei miei limiti


Ieri. Un giorno come tanti ma con un pensiero di troppo, un virus nel mio hardware cerebrale, indotto dalle note del brano di Ludovico Einaudi "Una mattina". 
Un nodo alla gola mi ha assalito, mi ha inghiottito, risucchiato in un istante in varco temporale che mi ha riportato indietro a quel giorno di marzo. 
Ci vuole coraggio a fare delle scelte, ma ci vuole non meno coraggio a sopportare il peso di decisioni prese da altri. Perché se delle nostre decisioni, giuste o sbagliate, ci sentiamo padroni, di quelle sentenziate da altri non possiamo che esserne schiavi.
In questa sudditanza della volontà alla realtà si misura il mio quotidiano eroismo, quello che non mi ha concesso di morire in battaglia per una nobile causa ma di vivere tutti i giorni per quella.
Lo sforzo di ogni mattina è stare dritta in piedi, guardarmi allo specchio, sorridere e darmi il buongiorno. Il resto è tutto da inventare, si naviga a vista, forti solo del coraggio di accettare l'incerto, l'imponderabile, in uno stato di vigile stupore, pronti a rialzarsi sfidando i propri limiti.
Una domenica mattina, ispirata da questo eroismo umano, mi sono dedicata quest'ode...

Ode a me


Ode a me che sono ancora e non mi perdo 
Che ricordo
sogno 
non mi arrendo
Che percorro la mia strada a un solo senso
con il candore avvolto di pudore
e uno scialle di speranze intorno al petto
La mia armatura stesa 
panno al vento
Ricordi di battaglie senza scudo
e mani nude nel gelo dell'inverno

giovedì 14 novembre 2013

Camminate catartiche

Se ho del tempo libero e sono sola amo camminare. Cammino e la mia anima si quieta. Sono dentro ogni passo, con gli occhi e con il cuore. Non cerco nulla eppure colgo tutto: volti, colori, sfumature. E poi sguardi, tetti, marciapiedi. Ogni cosa sembra avere un senso camminando. Esistenze e destini mi passano accanto, mi sfiorano ed è come moltiplicarmi, come un grande fiume alimentato dai suoi affluenti. Mi sento nomade, ubiqua, leggera, appagata del solo vagare. E quindi cammino, vado, divago. Spedita con i miei stivaletti bassi, sento il mondo alla portata dei miei passi. Con o senza meta fa lo stesso. Il bello del cammino è nel percorso. E oggi ero lì, tra le strade, i vicoli e le piazze di quella città colorata, multiforme, piena di contrasti, tra gli odori dei fritti e gli schiamazzi. Chiassosa quanto basta da non sentire il rumore dei pensieri sui miei passi.

mercoledì 13 novembre 2013

"...And the winner is...."

Una mia poesia è finalista della V edizione del Premio Internazionale di Poesia Inedita "Il Federiciano". 
La poesia vincitrice non sarà semplicemente pubblicata in un'antologia ma affissa su una stele maiolicata nel borgo medievale di Rocca Imperiale, Il Paese della Poesia, insieme a quelle di nomi eccellenti della Letteratura Italiana e Mondiale. 
Non so quale delle 5 poesie che ho candidato sia stata scelta...il risultato sarà svelato solo alla cerimonia di premiazione. In attesa del verdetto e visto il mio consueto risveglio mattiniero, ho pensato di condividere questa...

Risveglio


Il giorno s'alza e m'alzo anch'io
Respiro vita che si va facendo
Gomitolo di maglione ancora avvolto
Suono di passi nel cammino aperto
Non mi domando nulla
guardo dritto
Lontano fino quando so vedere
con l'anima leggera da innocente

Il tempo è galantuomo


Il tempo è galantuomo. Forse non rimetterà ogni cosa a posto come scriveva Voltaire, ma certo restituisce significati a ciò che nel quotidiano non si coglie. Io vivo il presente, guardo al futuro ma in un continuum con il passato di cui custodiscono gelosamente ogni ricordo. Non amo cancellare, né rimuovere nulla. Sono convinta che ogni avvenimento è un tassello di un mosaico il cui disegno può essere apprezzato in pieno solo tenendo la giusta distanza. Il tempo mi deve ancora tante risposte, ma non ho fretta. Come direbbero i latini "Omnia tempus habent".

Eppure ci sono momenti in cui il dolore di alcuni ricordi è così lacerante che l'unico antidoto sembra essere l'oblio, non permanente, ma almeno temporaneo! In uno di questi momenti scrissi questo...





Spalle ai ricordi

Libera
lontana
leggera
La mente mi guida
verso un passo in avanti
Spalle ai ricordi 
sguardo alla luna
Una me migliore
mi attende
Dietro la porta
o al primo incrocio
Incontro al destino
dentro scarpe più comode.

domenica 10 novembre 2013

La mia forza è come la forza di dieci uomini, perché il mio cuore è puro


"My strength is as the strength of ten, because my heart is pure" - così scriveva il poeta inglese Alfred Tennyson, poeta di cui ignoravo l'esistenza finché non vidi uno splendido film: "L'attimo fuggente". Sono tante le citazioni di cui il film è costellato, frasi che mi sono rimaste impresse nella memoria a forza di rivederlo nel tempo. Questa dell'incipit non ne fa parte ma mi rispecchia in pieno perchè il mio cuore è rimasto puro come quello di una bambina. E questa fragilità è anche la mia forza. Una forza che spesso non si sa di avere finchè non si viene messi alla prova. E ora la mia sfida è uscire allo scoperto, dischiudere l'uscio di ciò che sono e lasciar intravedere un pò di me attraverso ciò che scrivo ma anche segnalando ciò che mi ha ispirato. Perciò stasera voglio lasciare la mia "impronta" condividendo questa poesia di Alfred Tennyson tratta da "L'attimo fuggente" ...

 "Venite amici, che non è tardi per scoprire un nuovo mondo. Io vi propongo di andare più in là dell’orizzonte e, se anche non abbiamo l’energia che in giorni lontani mosse la terra e il cielo, siamo ancora gli stessi: unica ed eguale tempra d’eroici cuori, indeboliti forse dal fato, ma con ancora la voglia di combattere, di cercare, di trovare e di non cedere."

È con queste parole che invito tutti, puri di cuore e non, a seguirmi in questa avventura del blog. 
Se anche voi avete voglia di cercare, combattere e non cedere, allora fatemi compagnia!

sabato 9 novembre 2013

"IMPRONTE - stille d'anima" coming soon

Tra poco nelle librerie la mia prima raccolta di scritti: "IMPRONTE Stille d'anima".  Una scommessa con me stessa, un affronto consapevole alla mia riservatezza, un modo per rinascere esternardosi. Catarticamente appunto...Ecco un'assaggio in anteprima!



PALLONCINI

Poesia
Mettere a frutto il dolore 
perché serva a qualcosa 
Uno specchio
una benda
un contenitore 
Una zolla di terra 
da concimare a speranza
Argento arrugginito
da tirare a lucido
Poesia
Aspirina del corpo
respiro dell'anima
Liquirizia tra i denti
per digerire amarezze
Stanchezza catartica
per tornare a dormire  
Parole pesanti
gettate nel vuoto bianco
e librate  in cielo
come palloncini